Submitted by Simone Aliprandi on Sun, 2012-02-12 11:55
Questioni:
Fatto:
Il richiedente è lo sviluppatore di un software per il monitoraggio della qualità dell’accesso a Internet e della neutralità della rete (progetto Neubot). Per una delle funzionalità del programma ( la trasformazione dell’IP dell’utente in due dati ovvero la località geografica in cui esso si trova e l’identificativo del service provider che utilizza) si serve di una libreria rilasciata con licenza GNU-GPL. Tale libreria richiede il download e l’installazione di due database gratuiti (il primo per mappare l’indirizzo IP su una località geografica, il secondo per mappare l'indirizzo IP sul service provider). Tali database sono raggiungibili tramite la sezione open source/free del sito e apparentemente non richiedono la sottoscrizione di alcuna licenza.
Quesito:
la licenza utilizzata per i database e per la libreria dallo sviluppatore di tali tools è compatibile con l’adozione di una licenza CCO Universal? In caso di compatibilità, sarebbe possibile inserire un disclaimer nel file XML contenente i risultati anonimizzati e raccolti dal software del seguente tenore: “This database is available under CC0 1.0 Universal license. You can copy, modify, distribute and perform the work, even for commercial purposes, all without asking permission. At your option, you might want to retain the following notice: This database contains the results collected by the Neubot project (http://www.neubot.org/), an initiative of the NEXA Center for Internet & Society at Politecnico di Torino, Italy (http://nexa.polito.it/)”?
Esito:
Viene suggerito di contattare direttamente lo sviluppatore dei due database utilizzati dal software per richiedere delucidazioni in merito alla loro licenza. L’assenza di licenza infatti implica che per tali database il modello di default è quello di “tutti i diritti riservati”. Dopo aver contattato lo sviluppatore delle librerie e dei due database utilizzati dal software del richiedente, è emerso che per i database vengono utilizzate specifiche licenze (tipo Open Database License). In lista viene fatto notare che sarebbe necessaria una riflessione circa la compatibilità della licenza CC0 Universal con la Open Database License.
Submitted by Simone Aliprandi on Sun, 2012-02-12 11:52
Questioni:
Fatto:
Il richiedente è una fondazione che ha a disposizione una notevole quantità di dati che sono emersi grazie ad un progetto di ricerca sul lavoro di Nuto Revelli. A seguito della raccolta di numerosi materiali, sono stati realizzati un film ed una serie di documentari audiovisivi che descrivono la storia del Cuneese e dei suoi abitanti negli ultimi 100 anni. I richiedenti vogliono creare un sito web in cui pubblicare alcuni dei materiali raccolti affinché tali opere siano consultabili per scopi didattici e di ricerca. In particolare vogliono pubblicare tre tipi di documenti ovvero i frammenti delle interviste originali dello scrittore, sottotitolate ed animate graficamente; le interviste e le immagini dei paesaggi realizzate dai richiedenti, i trailer del film.
Quesito:
Viene richiesto quale delle licenze Creative Commons sia possibile adottare in relazione a tali diverse tipologie di opere, chiarendo che per tutte e tre le tipologie si vuole escludere la possibilità dello sfruttamento commerciale. Vengono inoltre fatte presenti una serie di esigenze particolari che caratterizzano alcune delle opere per le quali è prevista la consultazione sul sito web. I figli dello scrittore hanno richiesto l’adozione di una licenza Attribution-NonCommercial-NonDerativeWorks (CC-BY-NC-ND) per i frammenti delle interviste originali, mentre per i trailer è necessario chiedere l’autorizzazione al produttore in quanto opere protette secondo il tradizionale modello di copyright “all rights reserved”.
Esito:
Non viene reso un parere come Selili in quanto le tempistiche brevi non permettono di fornire il servizio di consulenza, tuttavia viene fatto notare che non vi sono particolari questioni giuridiche, essendo solo necessario chiarire il funzionamento delle licenze CC.
Submitted by Simone Aliprandi on Sun, 2012-02-12 11:50
Questioni:
Fatto:
Il richiedente è una community aperta e gli autori delle opere pubblicate sul sito sono identificabili solo con nickname o indirizzo IP, presenti nella cronologia di ogni pagina. Un editore ha proposto alla community di pubblicare un libro cartaceo sotto licenza CC, curato da tre o quattro persone. Per soddisfare il requisito della clausola Attribuzione (BY), viene ipotizzata la possibilità di inserire al fondo del libro un riferimento alla cronologia dell’articolo pubblicato online, con la corrispondente voce presente sul sito web.
Quesito:
Viene chiesto se la modalità ipotizzata per la citazione degli autori sia conforme alla clausola BY, quali soggetti dovranno sottoscrivere il contratto editoriale e se chi firmerà l’accordo sarà responsabile del contenuto del libro, potendo essere il destinatario di eventuali querele per diffamazione.
Esito:
In lista si ritiene che l’indicazione della cronologia e dunque di tutto coloro che hanno contribuito all’opera sia sufficiente a soddisfare i requisiti della clausola BY.
Quanto al soggetto legittimato a sottoscrivere l’accordo con l’editore, supponendo che tutti i contenuti del sito siano licenziati in Creative Commons Attribution-ShareAlike (CC-BY-SA), vengono prese in esame due ipotesi.
Qualora l’opera cartacea sia classificabile come semplice opera derivata dagli articoli pubblicati dalla community, non sarà necessario redigere un contratto, ma il libro dovrà essere pubblicato in CC-BY-SA per rispettare la licenza CC applicata ai contenuti presenti sul sito. In tale ipotesi un’eventuale contratto tra la casa editrice ed i curatori dell’opera cartacea servirebbe esclusivamente a regolare il rapporto tra questi soggetti.
Qualora invece l’opera cartacea sia classificabile come autonoma opera collettiva, frutto della selezione e dell’adattamento dei contenuti fatto dai curatori, sarà necessaria la stipulazione di un contratto a se stante, a cui non sarà però necessario applicare una licenza CC in quanto opera non derivata.
Sotto il profilo della responsabilità, viene fatto notare che le regole in materia non sono toccate dalla scelta delle licenze da applicare all’opera dell’ingegno e che presumibilmente i soggetti che compariranno quali curatori del volume si assumeranno le relative responsabilità, soprattutto per i contenuti che altri (anonimi o anonimizzati) hanno creato.
Submitted by Simone Aliprandi on Sun, 2012-02-12 11:47
Tipo di richiedente:
redazione di rivista cartacea a tiratura nazionale
Questioni:
Fatto:
La richiedente vuole applicare una licenza Creative Commons ad una pagina di Facebook: una volta selezionata la licenza da un apposito modulo, viene pubblicato un messaggio di status sulla bacheca, ma non compare il logo della licenza adottata, né il link al commons deed.
Quesito:
come si può applicare una licenza CC su Facebook?
Esito:
Sul social network Facebook è presente un’applicazione che permette l’adozione di licenze Creative Commons per l’intero profilo ed il suo funzionamento è spiegato nell’articolo pubblicato all’url http://www.readwriteweb.com/archives/creative_commons_releases_facebook_app.php. Tale applicazione non permette però l’applicazione delle licenze a singoli contenuti o a singole pagine. In lista, quale possibile spiegazione di tale limitazione, viene preso in considerazione il fatto che le licenze CC sono paradossalmente più restrittive della licenza prevista dalle condizioni generali di utilizzo del social network dove sono infatti presenti specifiche clausole che disciplinano la pubblicazione dei contenuti (http://it-it.facebook.com/terms.php?ref=pf). In particolare il punto 2.1 delle condizioni generali stabilisce che l’utente concede a Facebook una licenza valida in tutto il mondo, non esclusiva, trasferibile e libera da royalty, consentendo qualunque utilizzo dei contenuti pubblicati sul proprio profilo. Inoltre viene specificato che la licenza attribuita al social network termina nel momento in cui l’utente elimina i contenuti presenti nel suo account, a meno che tali contenuti non siano stati condivisi con terzi e che questi non li abbiano eliminati. Inoltre, in base al punto 2.4 delle condizioni di utilizzo, qualora l’utente pubblichi un contenuto rendendolo accessibile a tutti, e quindi anche alle persone non iscritte al social network, consente l’utilizzo di tali informazioni da parte di chiunque. Nonostante il carattere più restrittivo delle licenze CC rispetto alla licenza prevista dalle condizioni generali di Facebook, viene però messo in evidenza il fatto che entrambe sono licenze non esclusive e pertanto potrebbero coesistere: da una parte l’utente accorderebbe a Facebook la licenza secondo i termini previsti dalle condizioni di utilizzo del social network, dall’altra potrebbe adottare una licenza CC per regolare gli utilizzi dei contenuti da lui pubblicati sul proprio profilo da parte degli altri utenti. Per raggiungere tale risultato sarebbe però necessario che il social network implementasse un’applicazione che permetta l’adozione delle licenza CC per i singoli contenuti.
Submitted by Simone Aliprandi on Sun, 2012-02-12 11:44
Questioni:
Fatto:
Il richiedente è una piccola impresa che è stata incaricata di duplicare 2000 dvd contenenti brani licenziati in Creative Commons. La stampa dei DVD è a scopo commerciale in quanto, nonostante la distribuzione come copia omaggio da parte del soggetto che ha conferito l’incarico, per l’attività di duplicazione dell’impresa richiedente è prevista una remunerazione.
Quesito:
occorre richiedere un permesso a Creative Commons per l’utilizzo di tali brani?
Esito:
Contatti telefonici con il richiedente per capire meglio quale sia la richiesta. Viene evidenziata la necessità di fornire una serie di informazioni generali sulle licenze CC, sui rapporti tra Creative Commons e SIAE, e sulla clausola Non Commerciale delle licenze CC., indicando che presumibilmente il richiedente non potrà utilizzare opere licenziate con licenze che riportino la limitazione Non-Commercial.
Submitted by Simone Aliprandi on Sun, 2012-02-12 11:40
Questioni:
Fatto:
Il richiedente è un poeta ed artista visivo che realizza video che carica su Youtube senza alcuna finalità commerciale.
Quesito:
Viene richiesto come occorra agire per tutelare i diritti del network.
Esito:
In lista viene discussa l’utilizzabilità su Youtube di musiche con licenza Creative Commons che riporti la limitazione Non commerciale. Si ritiene che l’utilizzazione di un servizio commerciale quale Youtube per distribuire l'opera non sia di per sé sufficiente a far configurare l’uso come commerciale. Si tratta tuttavia di un’interpretazione incerta in quanto non vi è giurisprudenza sul punto e viene presa in considerazione la possibilità che un autore che abbia rilasciato la musica con licenza riportante la limitazione Non-Commercial possa sostenere il contrario.
Submitted by Simone Aliprandi on Sat, 2012-02-11 23:59
Questioni:
Fatto:
Il richiedente desidera licenziare alcune videointerviste realizzate per il proprio canale web-tv da una redattrice che precedentemente lavorava presso di loro e che ora sta rieditando il filmato originale per un altro network. La licenza che vorrebbero adottare per tale videointerviste dovrebbe rispondere all’esigenza di autorizzare esplicitamente la circolazione delle loro trasmissioni, ponendo però dei limiti, tra i quali sicuramente l'attribuzione.
Quesito:
Viene richiesto come occorra agire per tutelare i diritti del network.
Esito:
Mentre in prima battuta il caso sembra poter avere qualche attinenza con le licenze libere, in seguito esso si rivela essere al di fuori del campo di applicazione delle licenze Creative Commons in quanto la richiesta si concentra sulla tutela dei diritti della web tv.
Submitted by Simone Aliprandi on Sat, 2012-02-11 23:57
Questioni:
Fatto:
Il richiedente è l’autore di una commedia musicale da rappresentare in teatro, che è composta da testi originale e musiche riarrangiate integralmente.
Quesito:
Viene chiesto quale sia il percorso da intraprendere per tutelare l’opera, se sia possibile utilizzare le licenze Creative Commons, evitando così la SIAE, e quale sia il funzionamento, da un punto di vista pratico ed economico, di tale alternativa.
Esito:
Invito diretto alla richiedente da parte di un uditore a leggere le FAQ http://creativecommons.it/FAQ.
Submitted by Simone Aliprandi on Sat, 2012-02-11 23:52
Questioni:
Fatto:
Il richiedente ha tratto un libro a fumetti da un’opera letteraria, realizzando una trasposizione illustrata della storia che è rimasta pressoché immutata. Egli intende pubblicare il proprio fumetto su Internet, ma è consapevole che si tratta di un’opera derivata.
Quesito:
Viene richiesto come tutelare l’opera derivata e come occorra comportarsi nei confronti dell’autore del volume letterario da cui ha derivato il suo fumetto.
Esito:
La richiesta non è attinente alle licenze libere per cui non viene fornita consulenza.
Submitted by Simone Aliprandi on Sat, 2012-02-11 23:49
Questioni:
Fatto:
Il richiedente vuole avviare una web radio amatoriale all’interno della quale non vi sarà alcuna pubblicità, ma al fine di trasmettere gratuitamente utilizzerà delle piattaforme commerciali che ospiteranno degli annunci pubblicitari, da cui però egli non riceverà alcun introito.
Quesito:
Viene chiesto se la web Radio potrà utilizzare qualsiasi tipo di musica licenziata con CC o se in ragione dell’utilizzo dei servizi di hosting gratuito dovrà limitarsi alle licenze che non contengano la limitazione Non Commercial.
Esito:
L’utilizzo di una piattaforma commerciale per usufruire di un servizio di hosting gratuito, senza ricevere alcun introito dalle pubblicità ivi ospitate, costituisce una zona grigia nella quale non è facile individuare esattamente il concetto di commercialità, per cui per prudenza occorrerebbe astenersi da comportamenti potenzialmente rischiosi, evitando quindi di utilizzare musica con licenza Creative Commons che riporti la clausola Non commerciale. Tuttavia a rigor di logica viene ritenuto che in una tale situazione l’uso dei brani dovrebbe essere considerato come non commerciale. A supporto di una tale interpretazione vi è anche la considerazione che le licenze Creative Commons escludono dagli usi commerciali i sistemi peer to peer quando allo scambio delle opere non sia associato alcun pagamento. In tale situazione l’assenza del compenso e del vantaggio sembrano riguardare l'utilizzatore dell'opera ovvero chi la carica sul canale peer to peer, e non la piattaforma su cui l'opera viene caricata e che in molti casi può essere commerciale.
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