Caso 2010/06 - Web radio e clausola NC
Fatto:
Il richiedente è intenzionato ad avviare una web radio e ad inserire all’interno della programmazione musica licenziata con Creative Commons. Il sito che ospita la radio avrà dei banner e della pubblicità, mentre il palinsesto e l’interfaccia web della stessa conterranno solo programmi e musica, senza annunci pubblicitari.
Quesito:
quale brani licenziati con Creative Commons è possibile inserire nel palinsesto di una web radio? Occorre pagare delle royalties per l’utilizzo degli stessi?
Questioni di diritto emergenti:
Interpretazione della clausola “non commerciale” delle licenze Creative Commons.
Da un punto di vista pratico, sotto il profilo della reperibilità delle musiche licenziate in Creative Commons, è possibile utilizzare molteplici siti web che permettono di trovare musica CC, sia commerciale, sia non commerciale. Si veda a titolo esemplificativo www.beatpick.com, www.jamendo.com, www.magnatune.com. Per individuare ulteriori brani è inoltre possibile utilizzare la funzionalità di ricerca di opere predisposta dal sito Creative Commons (http://search.creativecommons.org).
Da un punto di vista giuridico, per quanto riguarda la tipologia di musica CC inseribile nel palinsesto, la stessa varia a seconda del carattere commerciale o meno della web radio. Nel caso di radio commerciale il palinsesto deve limitarsi a trasmettere brani con licenze CC che non riportino la limitazione Non-Commercial, mentre le radio non commerciali possono utilizzare qualunque musica licenziata con CC.
Secondo quanto disposto dall'art. 4.b legal code CC-BY-NC 2.5.it, l’uso commerciale vietato dalla clausola Non commerciale è quell’utilizzo dell’opera "in una maniera tale che sia prevalentemente intesa o diretta al perseguimento di un vantaggio commerciale o di un compenso monetario privato". L’unica ipotesi disciplinata direttamente dalla clausola NC è quello dello scambio dell’opera con altre creazioni intellettuali protette dal diritto d’autore: tale uso non è considerato essere commerciale se non viene pagato un compenso monetario per lo scambio. Al di fuori di questa ipotesi letterale, il carattere commerciale o meno di un utilizzo in molti casi non è di facile determinazione e non è vi è giurisprudenza sul punto che possa facilitare l’interpretazione della clausola. Occorre però sottolineare che, in generale, la presenza di pubblicità, di banner o di qualunque altra forma di marketing che rappresenti un vantaggio economico per l’utilizzatore fa propendere in maniera determinante per la natura commerciale della radio e, per converso, deve escludersi il carattere commerciale nell’ipotesi in cui non siano presenti forme di pubblicità nel sito.
Nota interna1: Nel caso di specie si potrebbe sostenere che lo scopo dei banner sia solo quello di godere di un servizio di hosting gratuito, come sembra dedursi dai dati forniti dal richiedente, e che esso equivalga sostanzialmente a cercare di rientrare dai costi di distribuzione, senza ottenere alcun vantaggio commerciale o compenso monetario privato. Seguendo una tale interpretazione si potrebbe dunque escludere il carattere commerciale dell’uso. Lo scopo di lucro dell’Internet Service Provider che ospita i contenuti inserendo annunci pubblicitari non dovrebbe pertanto rilevare qualora l’utilizzatore dell’opera non riceva alcun vantaggio economico o compenso monetario dal servizio di pubblicità online.